NON APRITE QUELLA PORTA
Voi d’inverno, a casa vostra, terreste la finestra aperta tutto il giorno? Ovviamente no… Entra il freddo e contemporaneamente il costo del riscaldamento e l’inquinamento atmosferico si impenn...
Non adattarsi al freddo invernale o al caldo estivo, ovvero vivere a temperature quasi costanti tutto l’anno, è costoso energeticamente ed ecologicamente.
Se vogliamo preservare questo pianeta dobbiamo adattarci un po’ di più alle sue temperature, evitando climatizzazioni che forzano eccessivamente le temperature naturali del pianeta.
In inverno, tenendo la temperatura di casa di un grado più bassa per esempio si evita l’emissione in atmosfera di oltre 500kg di CO2 all’anno, pari alla quantità di CO2 che può essere assorbita da un bosco di oltre 50 alberi.
Il condizionatore è presente in ogni casa, ed in inverno sembra sia normale stare in maglietta. Eppure di normale c’è poco. Non solo perché è contro le leggi della natura, ma perché è anche poco salutare.
Avere caldo in casa in inverno (oltre i 21°C) significa sbalzi termici e aria molto secca, due situazioni dannose per la nostra salute.
Gli sbalzi termici (tra casa e l’esterno) infatti aumentano le probabilità di contrarre malattie da raffreddamento e l’aria secca provocata dall’eccessivo riscaldamento secca la pelle e irrita le mucose.
La temperatura ideale d’inverno è 20°C e l’umidità ideale tra il 40% e il 50%, e non bisogna mai andare oltre i 22°C e sotto il 30% di umidità relativa.
Tenere monitorati questi due valori (temperatura e umidità relativa) è quindi fondamentale, e il modo più semplice è avere un termometro e un igrometro. In commercio esistono molti prodotti che hanno entrambe le indicazioni.
In dimensioni e costi molto contenuti. Tra questi tipi di prodotti, proprio per questi motivi, HowManyTrees consiglia il Duragadget, ma esistono molti altri prodotti validi che possono anche dare altre indicazioni.
Monitorare la temperatura è il primo, fondamentale, passo. Ma poi bisogna agire regolando il riscaldamento, e questo può avvenire in diversi modi a seconda del tipo di riscaldamento.
Nel caso di impianto autonomo normalmente basta impostare il termostato correttamente sui 20°C. Nel caso di termosifoni, si può agire manualmente sulle manopole dei caloriferi quando la temperatura supera un certo limite, ma questo può essere fatto in modo molto più semplice dalle valvole termostatiche, che, grazie ad un termostato, spengono il calorifero al raggiungimento di una determinata temperatura, e lo riaccendono quando la temperatura si abbassa. Il grande vantaggio è che si possono applicare ad ogni singolo calorifero, permettendo di regolare in maniera indipendente le diverse stanze, lasciando per esempio più fredda la zona notte e più caldo il soggiorno o il bagno. Inoltre se si decide di installarle a livello condominiale si può anche procedere alla contabilizzazione separata dei consumi, consentendo di far pagare maggiormente chi effettivamente consuma di più.
Ma anche nel caso che il condominio non decida di adottare le valvole termostatiche e la contabilizzazione separata, ogni singolo condomino lo può fare autonomamente.
Non avrà il risparmio economico di gestione, ma, a fronte di una piccola spesa iniziale, si guadagna molto in salute e in confort ambientale.
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Riscaldare gli spazi che abitiamo costa ecologicamente più di quanto pensiamo. Più sono caldi più aumenta il nostro impatto. Ogni grado in più costa 50 alberi. Nel mondo e soprattutto alle nostre ...